Hikikomori

ProgettoHikikomori

L’alternativa ad una vita passata chiudendo il mondo in una stanza,
è fare del mondo la tua stanza

Hikikomori, è una parola giapponese coniata da Tamaki Saitò alla fine degli anni ’90 che significa “ritiro volontario”, o auto reclusione.
 È un fenomeno sociale che vede ragazzi di età scolare prevalentemente nei cinque anni delle superiori abbandonare la scuola, gli interessi, lo sport, gli amici e chiudersi in casa.

Da cosa riconosciamo un Hikikomori?

  • Passa molto tempo in camera riducendo al minimo i contatti con i familiari; 
  • Inverte il ritmo circadiano, vive di notte e dorme di giorni;
  • Trascura l’igiene personale;
  • Mangia da solo e ha una dieta sregolata;
  • Passa il tempo collegato ad internet o video giocando;
  • Spesso la sua camera è oscurata;
  • Ad uno sguardo esterno appare apatico, evitante ed indolente. 

Cosa Hikikomori non è?

  • Non è una condizione medica;
  • Non è una patologia psichiatrica;
  • Non è essere un fannullone. 

Cosa passa nella testa di un ragazzo Hikiko?

Un ragazzo Hikikomori non verbalizza direttamente il proprio malessere, quindi possiamo dedurre quello che prova solamente da quello che non dice piuttosto che da quello che dice.
Possiamo dedurre che viva una ferita narcisistica dal fatto che non ne parli e quindi non si sente all’altezza della propria pretesa o di pretese altrui.
Evita la realtà per non incontrare ed affrontare il proprio limite.
Si ritira vergognandosi di sé stesso, ma non riesce ad ammetterlo né a sé stesso né tanto meno agli altri.

Metodologia

Il metodo che utilizzeremo per condurre il lavoro sarà quello della “Co-costruzione argomentativa”.
La conoscenza nell’era della complessità non può essere a solo appannaggio d’esperti. L’esperto offre senz’altro una parte conoscitiva importante sull’argomento in questione, scientifica, tecnica, ma forse pecca dal lato prettamente emotivo/sentimentale che di contro è la prerogativa di uno sguardo ingenuo del non è esperto. 
Il problema che ci poniamo è come far danzare in modo coreografico omogeneo questi due livelli per avere uno sguardo più aperto sul tema in discussione. 
Proponiamo dunque, incontri di formazione e sensibilizzazione al tema così suddivisi:
  • Incontro con i professori.
  • Incontro con i ragazzi. 
Durante gli incontri si affronteranno gli Aspetti teorici sul mondo virtuale e cyberbullismo. Metteremo le basi per un nuovo progetto recuperando il SENSO dell’ESSERci. 

Obiettivi

Il metodo che utilizzeremo per condurre il lavoro sarà quello della “Co-costruzione argomentativa”.
La conoscenza nell’era della complessità non può essere a solo appannaggio d’esperti. L’esperto offre senz’altro una parte conoscitiva importante sull’argomento in questione, scientifica, tecnica, ma forse pecca dal lato prettamente emotivo/sentimentale che di contro è la prerogativa di uno sguardo ingenuo del non è esperto. 
Il problema che ci poniamo è come far danzare in modo coreografico omogeneo questi due livelli per avere uno sguardo più aperto sul tema in discussione. 
Proponiamo dunque, incontri di formazione e sensibilizzazione al tema così suddivisi:
  • Incontro con i professori.
  • Incontro con i ragazzi. 
Durante gli incontri si affronteranno gli Aspetti teorici sul mondo virtuale e cyberbullismo. Metteremo le basi per un nuovo progetto recuperando il SENSO dell’ESSERci. 

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